Gigantografia di piccoli sospiri di Colbhi è disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in CD

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Colbhi è un progetto collettivo che nasce nel 2020 dall’incontro di Stefano Bolchi (Edgar café e Piero Milesi) con Osvaldo Loi (Sabrina Napoleone, Isolaris), Federico Fantuz (Angela Baraldi e Music for No Movies) e l’autrice genovese Daniela Bianchi. Hanno così origine brani e canzoni dal sapore trasversale che vengono lavorati insieme al produttore Giulio Gaietto e raccolti nel disco d’esordio “Gigantografia di piccoli sospiri” (Lilith Label, 2023), anticipato in radio dal singolo “Dark ballad” con il featuring di Paolo Benvegnù.

Anticipato dal singolo e relativo videoclip “Dark Ballad”, che ha visto la partecipazione di Paolo Benvegnù, “Gigantografia di piccoli sospiri” è un album dalle sonorità trasversali: il viaggio dell’ascoltatore si apre su paesaggi ampi e fitti, su altri rarefatti e spogli. L’elettronica avvolge un rock graffiante, caratteri dance seguono ballate intime. L’album contiene dieci tracce, nate a partire dalla brace di improvvisazioni, dialoghi sonori tra Osvaldo Loi, Federico Fantuz e Stefano Bolchi. Le musiche incontrano i testi di Daniela Bianchi e Stefano Bolchi, che in alcuni brani hanno intrecciato le loro parole. La produzione artistica si avvale della collaborazione con il produttore Giulio Gaietto che presso lo Studio 77 di Genova ha curato missaggio e mastering dell’album ed impresso la sua personalità al sound generale. Il disco esce per l’etichetta genovese Lilith Label, evoluzione discografica del Lilith Festival.

Spiega l’artista a proposito del disco: “I sospiri sono respiri caricati di affetti. Emozioni allo stato grezzo, piccoli ed impercettibili segni lasciati andare. Ognuno di noi, suonando o scrivendo, ha lasciato uno spazio vuoto, che ha fatto posto al non previsto, allo straniero, al buio, alla differenza. E abbiamo provato disorientamento e stupore. Queste nostre canzoni conservano traccia dei sospiri delle nostre vite. La forma delle parole e i suoni ne sono amplificatori. Questa è la loro gigantografia”.